A Firenze, dal 9 marzo al 14 luglio 2019, la mostra “Verrocchio, il maestro di Leonardo” presenta per la prima volta a Palazzo Strozzi, con una sezione speciale al Museo Nazionale del Bargello, straordinari capolavori di Andrea del Verrocchio, a confronto serrato con opere capitali di precursori, artisti a lui contemporanei e discepoli, come Desiderio da Settignano, Domenico del Ghirlandaio, Sandro Botticelli, Pietro Perugino, Bartolomeo della Gatta, Lorenzo di Credi e Leonardo da Vinci.
120 tra dipinti, sculture e disegni
La retrospettiva fiorentina comprende oltre 120 opere tra dipinti, sculture e disegni, con prestiti provenienti da oltre settanta tra i più importanti musei e collezioni private del mondo, come il Metropolitan Museum of Art di New York, la National Gallery of Art di Washington DC, il Musée du Louvre di Parigi, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Victoria and Albert Museum di Londra, le Gallerie degli Uffizi di Firenze.
Si tratta della prima mostra mai dedicata a Verrocchio, mostrando al contempo gli esordi di Leonardo da Vinci, con sette sue opere, alcune delle quali per la prima volta esposte in Italia. Una rassegna straordinaria che offre uno sguardo sulla produzione artistica a Firenze tra il 1460 e il 1490 circa, l’epoca di Lorenzo il Magnifico.
Verrocchio, prototipo del genio universale
Artista emblematico del Rinascimento e prototipo del genio universale, Verrocchio sperimentò nella sua bottega tecniche e materiali diversi, dal disegno alla scultura in marmo, dalla pittura alla fusione in bronzo. Egli formò un’intera generazione di maestri, con i quali ha sviluppato e condiviso generosamente il proprio sapere. Nella storia dell’arte solo Giotto, Donatello e Raffaello hanno dato origine a una “scuola” paragonabile a quella di Verrocchio.
Tramite il suo insegnamento si formarono artisti che hanno diffuso in tutta Italia, e fuori, il gusto e il linguaggio figurativo fiorentino, come testimoniano opere, quali il David in prestito dal Museo Nazionale del Bargello, uno dei simboli assoluti dell’arte del Rinascimento e della città di Firenze stessa, e il Putto col delfino, in prestito dal Museo di Palazzo Vecchio, opera capitale e modello di naturalezza.
Alla scultura si affiancano i dipinti
Alla scultura si affiancano dipinti supremi come la Madonna col Bambino della Gemäldegalerie di Berlino o la Madonna col Bambino e angeli e l’Arcangelo Raffaele e Tobiolo della National Gallery di Londra: capolavori presentati insieme per la prima volta, che attestano lo straordinario talento di Verrocchio nel campo della pittura, in cui diviene punto di riferimento per i suoi celebri allievi.
Parte fondamentale della mostra sono poi opere del giovane Leonardo, che negli anni Settanta lavorò nella bottega di Verrocchio, contribuendo al passaggio verso la Maniera Moderna, uno dei temi più avvincenti dell’arte di tutti i tempi. L’esposizione si propone di illustrare l’inesauribile vena creativa del maestro in un intreccio profondo e continuo tra pittura e scultura, presentando la sua opera nel dialogo costante con allievi fuori dal comune, per i quali la sua bottega fu luogo di intensa sperimentazione e condivisione.
Le opere del giovane Leonardo
Argomento importante del percorso espositivo a Palazzo Strozzi è l’attribuzione al giovane Leonardo da Vinci della Madonna col Bambino, scultura in terracotta che per la prima volta esce dalle collezioni del Victoria and Albert Museum di Londra, di cui fa parte dal 1858 e dove è solitamente esposta come opera di Antonio Rossellino.
“Questa strabiliante Madonna non ha riscontri diretti e persuasivi con nessun’altra scultura del Rinascimento fiorentino, mentre ne ha moltissimi con i disegni e i dipinti di Leonardo, soprattutto giovanili, ma anche maturi” ha dichiarato il professor Francesco Caglioti, curatore della mostra. “Restando a lungo nella bottega di Verrocchio – ha concluso Caglioti – Leonardo dovette impararvi a modellare benissimo l’argilla, come ricorda Vasari: «nella sua giovanezza di terra alcune teste di femine che ridono […], e parimente teste di putti che parevano usciti di mano d’un maestro»”.
La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e dai Musei del Bargello con la collaborazione della National Gallery of Art di Washington DC.
Firenze, Palazzo Strozzi, 9 marzo – 14 luglio 2019
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