San Martino in Rio, gemma nascosta della Bassa Reggiana

La Conviviale dell’Accademia Italiana della Cucina è stata l’occasione per scoprire le eccellenze gastronomiche e le bellezze architettoniche della storica cittadina padana.

1796

Bell’iniziativa dell’Accademia Italiana della Cucina – Delegazione di Carpi e Correggio, che a fine ottobre ha organizzato all’interno dell’affascinante Rocca Estense di San Martino in Rio (RE) un’originale serata conviviale, che ha saputo magnificamente coniugare cultura e gastronomia del territorio: una formula che, vista la partecipazione e l’interesse suscitato, si dimostra sempre più vincente.

Accolti dal sindaco Paolo Fuccio, alla presenza anche del sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi, gli invitati hanno potuto compiere la visita della rocca e del museo dell’Agricoltura, ricco di testimonianze della vita contadina e artigianale del territorio reggiano.

La Rocca di San Martino in Rio

La rocca di San Martino sorge su un sito abitato fin dall’età del bronzo nei pressi dell’antico torrente Trixinaria. La sua prima testimonianza scritta è dell’XI secolo, quando il castello viene infeudato a Bonifacio di Canossa, il padre di Matilde. Nel corso dei secoli crebbe la sua importanza militare, quale cuneo strategico tra Gonzaga ed Estensi e il suo controllo passò via via dai reggiani Roberti agli Estensi e poi ai suoi rami collaterali. Nel 1752 il feudo fu acquistato dal marchese Paolo Rango d’Aragona che vi intraprese radicali lavori di restauro, fino ai giorni nostri, quando nella rocca hanno trovato collocazione la Biblioteca civica, il Museo dell’Agricoltura, la Pinacoteca Coppelli e l’Archivio Henghel Gualdi.

 

La fantastica Sala dell’Unicorno

Tra le 18 stanze e cortili della grande struttura, di particolare suggestione è la Sala dell’Unicorno, nel cuore del Torrazzo, con un’originale decorazione pittorica commissionata da Borso d’Este a metà Quattrocento. L’affresco racconta alcune gesta di casa d’Este, tra cui quella del mitico animale che bonificò i terreni paludosi di San Martino. Quale curiosità, il piccolo spazio adiacente, presenta volte e pareti  decorate nel 1930 da un pittore locale con la celebre Trasvolata dell’oceano Atlantico di Italo Balbo con 12 idrovolanti.

Gnocco e Tigelle a gogò

L’ampio  salone affacciato sulla Corte d’onore ha poi ospitato un ricco apericena nella migliore tradizione reggiana con due tipi di tigelle e gnocco fritto (magnificamente asciutto), farciti di diverse tipologie di prosciutto crudo DOP, pesto di pancetta e Parmigiano Reggiano.

Per “pulire” la bocca niente di meglio che fette di kiwi fresco e, a finire, uno squisito bensone da “pucciare” nel vino.

A proposito di vini, Lambrusco e Pignoletto sono stati forniti dalla Cantina di San Martino in Rio, una delle realtà enologiche più attive nella Bassa reggiana.

“Il sindaco Fuccio ha mantenuto la promessa di qualche settimana fa – ha rilevato Pier Paolo Veroni, delegato di Carpi e Correggio e coordinatore territoriale dell’Emilia per l’Accademia –  e ha accolto gli amici dell’Accademia della Cucina nel migliore dei modi, facendoci “gustare” due specialità di San Martino in Rio, quali le eccellenze gastronomiche e le bellezze storiche e architettoniche. Si tratta di due strumenti fondamentali per la valorizzazione e promozione del territorio, che i comuni dell’Unione della Pianura Reggiana confermano di saper utilizzare in maniera assai positiva ed apprezzabile”.

 

www.comune.sanmartinoinrio.re.it