Dal cocktail bar dove andavano a rilassarsi Ernest Hemingway, Gabriele D’Annunzio o James Bond, fino a quello intitolato a una fatale contessa russa o a un irresistibile play boy americano. Dai locali storici di piazza San Marco alle strutture ospitate all’interno dei più eleganti hotel della Serenissima, fino alle più coraggiose iniziative imprenditoriali nel campo della mixology: “Venezia da Bere” di Alessandra Iannello (ed. Il Forchettiere, 200 pag. 18 euro) raccoglie gli indirizzi, le storie, i protagonisti e i signature dei 25 migliori cocktail bar di Venezia, divisi per sestieri (senza tralasciare la Giudecca, il Lido e le isole).
Lo Spritz e i Bellini d’Autore
Ma c’è di più: la storia della miscelazione in laguna, gli omaggi a Venezia con le versioni regionali e internazionali dello Spritz, fino ai migliori prodotti made in Veneto e ai pairing d’autore con i piatti degli chef del territorio, abbinati a cocktail come lo Spritz o i Bellini. “Venezia da Bere” è un autentico viaggio nel mondo della mixology in Laguna, un viaggio dove storie, luoghi e personaggi si mischiano come gli ingredienti di un buon cocktail.
Non si tratta di una guida tour court, bensì di un progetto che vuole offrire una fotografia dello stato della mixology contemporanea a Venezia in un racconto che oscilla tra grandi nomi e “perle” ancora da scoprire. Nell’anno del 1600° anniversario dalla fondazione della Serenissima, in un momento di profonda espansione del settore, la voglia di raccontare il mondo dei drink di qualità ha portato Alessandra Iannello a esplorare bar, hotel, ristoranti e distillerie per incontrare chi con la sua passione continua a tener viva la tradizione del buon bere miscelato, così come quella della liquoristica.
Interviste e Curiosità dalla Mixology
Nelle pagine di “Venezia da Bere” non mancano le storie imprenditoriali delle piccole e grandi aziende made in Veneto. Ci sono brand storici come Select o la famiglia Canella, ideatrice dell’omonimo Bellini. Allo stesso modo, trovano posto nel volume i racconti di personaggi come Arrigo Cipriani e le interviste al cantante dei Pooh, Red Canzian, alla curatrice della Venice Cocktail Week, Paola Mencarelli.
Uno spazio speciale è dedicato, infine, alle versioni regionali dello Sprizt – una sorta di omaggio a Venezia – e ai ristoranti che mostrano un’attenzione particolare alle cocktail list, nonché ai “pairing d’autore”.
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