Che cos’è il Bursôn? Chi conosce veramente bene questo vino rosso, peculiare della Bassa Romagna, così poco classificabile e così difficile da contestualizzare in un pranzo?
Di certo si sa che appartiene alla categoria dei vini passiti secchi, come l’Amarone in Veneto o lo Sfurzat in Valtellina, ma questo non basta per farne un Amarone in salsa romagnola.
La scoperta di Antonio Longanesi
Il moderno Bursôn è nato nel 1996, vinificando il vitigno che il produttore Antonio Longanesi, soprannominato Bursôn, aveva salvato nel 1921 e che lui vinificava ottenendo un vino dolce di 14 gradi, antenato del vino attuale. Oggi il Bursôn si ricava al 100% per l’appunto da uve Longanesi, nome conferito in onore di Antonio, ed è un vino rosso di grande personalità, dal colore rubino intenso con riflessi granato, dai sentori di frutti rossi, spezie, tabacco e vaniglia, dal gusto energico, carnoso, tannico. Si divide in due classificazioni: Etichetta Blu, invecchiato in legno per almeno 6 mesi e imbottigliato dal 1° settembre dell’anno successivo alla vendemmia (minimo 12,5°) ed Etichetta Nera, che rimane in barrique non meno di 20 mesi e non può essere venduto prima del 1° settembre del secondo anno successivo alla vendemmia (minimo 14°).
La promozione del consorzio “Il Bagnacavallo”
Per valorizzare meglio uno dei suoi prodotti d’eccellenza, dal 2004 ogni anno il Consorzio Il Bagnacavallo organizza “A che punto siamo?”, una manifestazione nella quale da un lato si fa il punto sulla qualità raggiunta nella produzione di Bursôn, Etichetta Nera, e dall’altro il Bursôn viene messo a confronto con altri grandi vini italiani dello stesso genere.
Le selezioni a Bologna, Ravenna e Ferrara
Già dal periodo marzo/aprile di ogni anno vengono effettuate, durante serate in ristoranti delle province di Bologna, Ravenna e Ferrara, selezioni preliminari nelle quali vengono messi a confronto, rigorosamente alla cieca, tre Bursôn di altrettante aziende aderenti al Consorzio. I vincitori delle quattro serate e il miglior secondo classificato accedono alla finalissima, che quest’anno si è svolta lo scorso 30 maggio all’Osteria di Piazza Nuova di Bagnacavallo (RA).
Nella suggestiva cornice della piazza porticata risalente al XVII secolo, complice la bella serata, il Bursôn ha dato il meglio di sé conquistando i 100 commensali incaricati, assieme alla giuria di qualità composta da giornalisti ed enologi, di decretare il vincitore.
Vince il Bursôn di Tenuta Uccellina di Russi
La classifica finale ha visto trionfare il Bursôn 2013 della Tenuta Uccellina di Russi con 90,76 punti, seguito dal 2012 di Spinetta (87,23), dal 2012 di Alessandro Morini (83,99), dal 2014 di Elio Bacchilega e dal 2011 di Paolo Gordini.
Risotto al Bursôn e Faraona ripiena
In abbinamento ai vini, nel corso della serata, sono stati serviti questi piatti: lonzino cotto a bassa temperatura con maionese al Bursôn, fave, pecorino, pinoli e riso Venere soffiato, risotto mantecato al Bursôn con salsiccia e asparagi, faraona ripiena di uvetta e pinoli su cremoso di patate e riduzione al Bursôn, barretta di cioccolato fondente con spuma di vin brulé, che, pur eseguiti correttamente, sono stati in parte sovrastati dalla grande forza del corposo nettare. L’unica portata che avrebbe potuto reggere il confronto, un sorprendente canestrato sardo, è stata invece servito abbinato a un diverso passito.
Il Bursôn vincitore di Tenuta Uccellina, oltre ad aggiudicarsi l’ambito premio del “Cavallo Nero” ideato e offerto dal maestro orafo Paolo Ponzi di Bagnacavallo, parteciperà di diritto, il prossimo 26 novembre, alla serata di confronto con altri quattro grandi vini italiani della stessa annata.
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