Il progetto “Sparkling Experiences in the Prosecco Hills” è stato ideato dal consorzio “Il Giardino di Venezia” per lo sviluppo del turismo sostenibile nelle aree rurali dell’Altamarca trevigiana. Le finalità di questo progetto sono stati presentati alla stampa nel corso di un presstour nell’area della destra Piave, che dalle pendici del Monte Grappa declina verso le colline dell’Asolano, coinvolgendo i comuni di Paderno del Grappa, Monfumo, Possagno, Cavaso del Tomba e Pederobba.
Obiettivo delle due giornate è stata la promozione del potenziale turistico dell’area, mettendone in luce gli aspetti più attraenti ed originali.
A questa crescita concorrono gli operatori del settore enogastronomico, dai produttori di Prosecco Asolo Superiore DOCG ai malgari che perpetuano la tradizione dei formaggi morlacco e bastardo, oltre agli operatori del settore culturale, ricettivo e della ristorazione.
Oltre alla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche, va focalizzato l’interesse anche sulle peculiarità del territorio, come la bellezza delle opere di Antonio Canova a Possagno, ma anche l’unicità del Monte Grappa con le drammatiche testimonianze della Grande Guerra che si uniscono con l’arte casearia dei malgari nell’ambito di una natura incontaminata.
Natura e memorie sul Monte Grappa
Con i suoi 1775 metri il Monte Grappa è la cima più alta tra la valle del Brenta e quella della Piave. Al centro della sanguinosa Battaglia della Prima Guerra Mondiale accoglie nel suo Sacrario le salme di 12.615 caduti, di cui 10.332 ignoti e offre chilometri di trincee e postazioni militari visitabili.
La posizione geografica favorevole ne fa una terrazza naturale verso la pianura veneta con vista da Venezia fino alle propaggini friulane, in un ambiente naturale di grande interesse.
Oltre ad una ricca fauna autoctona, sul Grappa pascola in alpeggio la vacca di razza burlina, dal cui latte si produce il tipico formaggio morlacco.
Antonio Canova e Possagno
Antonio Canova nasce nel 1757 a Possagno, piccolo comune della Pedemontana e muore a Venezia nel 1822.
Genio del neoclassicismo, porta ai massimi livelli il concetto del “bello ideale”, diventando scultore prediletto di ricchi borghesi, principi, papi e non ultimo Napoleone.
Dona al suo paese il Tempio, maestosa chiesa simile al Pantheon. Qualche anno dopo, tutti i suoi modelli in gesso dallo studio di Roma vengono portati a Possagno, dando vita alla Gipsoteca, uno dei primi musei del veneto. Il Museo Canova raccoglie oltre ai gessi numerosi marmi, olii su tempera, disegni, vestiti e strumenti di lavoro.
La magia di Asolo e i suoi colli
Un piacevole microclima mediterraneo regala al territorio asolano un’atmosfera seducente d’altri tempi, con i ricordi ancora vivi delle tre grandi donne (Caterina Cornaro, Freya Stark e Eleonora Duse) che hanno contribuito alla sua crescita.
L’origine di Asolo è antica – le prime testimonianze sono dell’età del bronzo (X-IX secolo a.C.) – anche se il Rinascimento rappresenta il suo periodo di massimo splendore. Venezia favorì infatti, attraverso sgravi fiscali, il popolamento della zona, con famiglie provenienti dal Feltrino, dal Trevigiano e dalle valli bergamasche. A ciò si aggiunse Caterina Cornaro, già regina di Cipro, che dal 1489 abitò nel castello con al seguito una ricca corte di artisti e poeti. È qui che Pietro Bembo ambienta gli Asolani, dialogo dedicato a Lucrezia Borgia, al tempo da lui amata.
Dopo il dominio austriaco, nel 1866 Asolo diventa italiana e in pochi anni, l’amenità del luogo attira un gran numero di intellettuali, soprattutto stranieri, tra i quali Robert Browning, Eugene Benson, Henry James, Freya Stark e Eleonora Duse.
Oggi ad Asolo si possono visitare il Duomo, costruito sulle antiche terme romane con all’interno opere di Lorenzo Lotto e Tiziano Vecellio; il Castello della Regina, già sede dei podestà veneziani; il Palazzo della Ragione, sede del Museo Civico, con materiale archeologico, ma anche opere d’arte di vari periodi e cimeli legati alla Duse; la casa di Eleonora Duse, dove sulla facciata, sono riportati alcuni versi di Gabriele d’Annunzio dedicati all’attrice; Villa Freya, dove nel giardino sono presenti i resti di un teatro romano; la Rocca, simbolo della città in vetta al monte Ricco, con una struttura, a poligono irregolare.
Indirizzi Utili:
Hotel Canova, Cavaso del Tomba
Osteria Alla Chiesa, Monfumo
Trattoria dai Fruts, Paderno del Grappa
Ristorante Da Gerry, Monfumo
Malga Mure, produttori formaggio Morlacco
Cantina Pat del Colmel, produttori di vini locali (Recantina, Rabbiosa e Prosecco Asolo Superiore DOCG)
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