Tutti i segreti dell’archeologia arborea a Città di Castello

La collezione di piante e frutti dimenticati di Isabella Dalla Ragione vanta oltre 600 esemplari, tra melo, pero, fico, mandorlo e altre, in 150 diverse varietà.

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Zingarata dei soliti quattro amici in alta Val Tiberina a incontrare Isabella Dalla Ragione, l’instancabile ricercatrice che con tanta passione porta avanti il progetto “Archeologia Arborea” per il recupero e il possibile reinserimento nelle normali attività agricole di piante e frutti dimenticati.

 

Le mele nella chiesa sconsacrata

Sparsa sulla magnifica collina di San Lorenzo di Lerchi, una frazione di Città di Castello (PG), la sua collezione arborea vanta oltre 600 esemplari di diverse specie, tra melo, pero, ciliegio, susino, fico, mandorlo, nespolo e melo cotogno, in 150 varietà diverse, recuperati direttamente in natura, da piccole aziende agricole e, soprattutto, da giardini e orti di conventi e monasteri.

 

Seduti a tavola… non s’invecchia

Dopo questo avvincente incontro con una donna coraggiosa, impegnata a preservare dall’oblio e dall’incuria una ricchezza naturale e culturale come il frutteto italiano, ci siamo seduti a tavola per il meritato godimento gastronomico. Da Lea abbiamo apprezzato delle sontuose tagliatelle al tartufo per proseguire con una delicata trippa e la specialità locale, il mazzafegati (sorta di saporita salsiccia matta), il tutto innaffiato da un ottimo Sagrantino di Montefalco di Arnaldo Caprai.

 

Chiusura di giornata con una breve visita al turrito centro storico di Montone, un gioiello della Val Tiberina, fuori (per fortuna) dai circuiti turistici selvaggi.

Alle 18 eravamo già a Bologna!

www.archeologiaarborea.org