Lo scorso 13 aprile, dopo due anni di lavori, è stata ufficialmente aperta la Ciclovia del Sole nel tratto emiliano che collega Mirandola a Sala Bolognese.
Il progetto, avviato nel 2019 grazie ai finanziamenti del Ministero dell’Ambiente e al supporto di Rete Ferroviaria Italiana che ha concesso l’uso del tracciato e l’impegno dei territori, ha reso fruibile il tratto Bolzano – Bologna dell’itinerario ciclabile Eurovelo 7 da Capo Nord a Malta, attraverso 42 nazioni.
Alla cerimonia di inaugurazione, senza pubblico nel rispetto delle normative anticovid, hanno presenziato il sindaco della città metropolitana Virginio Merola, il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il presidente di ATP e CT della nazionale di ciclismo Davide Cassani, il ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini e l’amministratrice delegata di RFI Vera Fiorani.
Contestualmente alla presentazione del percorso sono stati resi pubblici il sito, il logo, la cartellonistica che verranno adottati per la comunicazione e la sponsorizzazione di tutto il tracciato. Nel corso dell’evento è stata più volte sottolineata l’importanza strategica della Ciclovia del Sole, in primis per lo sviluppo turistico del territorio. Nello specifico, destinazione turistica Bologna Modena ha deciso di puntare sulle ciclovie come attrattiva per i turisti. A questo si aggiunge l’exploit che, nell’ultimo periodo, sta vivendo il cicloturismo in Italia grazie all’aumento della domanda di esperienze turistiche in bici, complice anche il periodo di pandemia che ha portato ad un rinnovato interesse per gli sport outdoor e ha modificato in modo significativo le scelte dei viaggiatori.
Il progetto della Ciclovia
La Ciclovia del Sole Verona – Bologna si estende su un totale di 392 km, di cui 154 in Emilia Romagna e 120 nella città metropolitana di Bologna. Il tratto Mirandola – Sala Bolognese lungo 46 km, attraversa gli otto comuni di Anzola dell’Emilia, Camposanto, Crevalcore, Mirandola, Sala Bolognese, San Felice sul Panaro, San Giovanni in Persiceto e Sant’Agata Bolognese.
Lungo l’itinerario sono collocate 5 piazzole di sosta dotate di illuminazione, Wi-Fi, carica cellulare ed e-bike, kit di riparazione, rastrelliere, acqua e cestini e, prossimamente, verranno aggiunti anche dei pannelli fotovoltaici. Questi elementi insieme all’interconnessione con la viabilità locale, renderanno il percorso fruibile anche da parte degli abitanti dei paesi attraversati dalla Ciclovia.
A rendere ancora più interessante il percorso, contribuirà ben presto la realizzazione di uno dei primi Bed and Bike in Emilia Romagna che sorgerà a San Giovanni in Persiceto. L’edificio, che verrà costruito a fianco alla stazione offrirà servizi di bike room, oltre alla messa a disposizione di attrezzi. I ciclisti potranno sostare e pernottare ma anche usufruire dei servizi di reception, cucina, lavaggio, mentre sono in fase di valutazione il servizio di bike shuttle, il trasporto bagagli, l’offerta lunch box e il noleggio bici.
Da Mirandola a Sala Bolognese
Tappa di partenza è la cittadina di Mirandola, in provincia di Modena, patria del noto filosofo Pico della Mirandola. Da qui, in 10 km, si raggiunge San Felice nel Panaro ex feudo di Matilde di Canossa nonché, cornice di suggestive architetture medievali e ville signorili. La tappa successiva (dopo 4,5 km) è Camposanto, cittadina che sorge sulla riva sinistra del Panaro nella quale è possibile ammirare residenze risalenti al XVIII sec. che cedono il passo ai numerosi murales situati in prossimità della stazione. In 7,5 km si arriva a Crevalcore, tappa che segna l’ingresso in territorio bolognese. Qui, all’interno del Teatro Comunale, è ancora conservato il sipario realizzato nell’Ottocento da Raffaele Faccioli. Con una deviazione si può raggiungere Sant’Agata Bolognese le cui origini risalgono a Federico Barbarossa, ma la cui fama si deve alla famiglia Lamborghini. 9 km separano Crevalcore da San Giovanni in Persiceto, patria del goloso biscotto africanetto e di uno dei Carnevali più antichi d’Italia. Oltre alla torre civica e alla Chiesa di S. Apollinare, la cittadina ospita il suggestivo complesso conventuale di S. Francesco. Il percorso incrocia anche Anzola, dov’è situato un museo dell’età del bronzo oltre a numerose pievi medievali e Sala Bolognese ricca di canali e acque. Da qui, attraverso un collegamento provvisorio di 18 km, si raggiunge il cuore di Bologna.
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